TUSCàNTICA

 Ovvero tornando a casa.... 

Prima o poi doveva succedere, e alla fine è successo. Dopo pluriennali incursioni nella musica dei più svariati paesi del mondo, dopo essersi cimentati nella rielaborazione di suggestioni provenienti da ogni angolo della terra, dal Perù all'America dei Nativi, soprattutto all'Irlanda e al nord Europa, i DUCTIA  ci siamo ricordati della terra in cui viviamo e lavoriamo da sempre:la Toscana.A distanza di ben quattordici anni dalle prime registrazioni(i primi esperimenti furono effettuati nel lontano 1993)esce un lavoro interamente dedicato alla loro terra.Il nostro gruppo infatti vive e lavora in provincia di Arezzo,terra ricchissima di bellezze storiche e naturali, per buona parte preservata dalle brutture della civiltà moderna e dove si riesce ancora a vivere una vita relativamente tranquilla.

Ora, infinite sono state le opere,  anche musicali,scritte sulla  Toscana;molto importante era, di conseguenza, la scelta delle tematiche, onde evitare il rischio deja-vu.Per questo la scelta è caduta su una serie di episodi, estrapolati dalla storia della Toscana dal medioevo al prerinascimento, i quali hanno avuto il merito di colpire l'immaginazione dei musicisti e che per questo sono entrati a far parte di questo lavoro.Il fatto poi che alcuni di questi episodi fossero riportati nella Divina Commedia ha contribuito alla ideazione del titolo del lavoro, TUSCàNTICA.

Così succede che ci siamo impegniati nella descrizione della morte di Buonconte da Montefeltro riportata nel Purgatorio di Dante, o nell'omaggio del vescovo conte Guido Tarlati signore di Arezzo, o ancora nel tentativo di evocare antiche superstizioni medievali culminate in camminate su carboni ardenti.Come sempre non viene trascurato il lato emozionale delle singole storie, pensando allo stato d'animo del falsario Adamo da Brescia, sepolto sulla Consuma, che ripensa ai ruscelli del Casentino mentre è collocato nell'Inferno dantesco,o alla nostalgia (ovviamente presunta...)della mula di Carlo Magno che rifiutandosi di lasciare Firenze scalciò così forte che conficcò un ferro in una porta di una chiesa, o anche della euforia dei giovani abitanti di Semifonte, piccolo borgo che stava per oscurare la gloria di Firenze...

Storie curiose, così diverse tra di loro da poter sembrare prive di punti di contatto.Ed allora immaginiamo che il punto in comune sia proprio l'amore per la nostra terra, che ha saputo aspettarci pazientemente nelle nostre peregrinazioni per molti anni.Dopo tutto questo tempo era il minimo che potessimo fare.Buon ascolto.

Ductia

 

Tuscàntica Tracklist:

1 – PIENZA FATTA DA PIO II

Enea Silvio Piccolomini, eletto papa Pio II nel 1458, volle edificare una città secondo gli ideali umanistici e con l'architetto Bernardo Rossellino edificò Pienza, la città ideale, che però rimase incompiuta dopo al sua morte.Lo stesso papa non se la sarebbe presa troppo, visto il distico a lui attribuito:”quando ero solo Enea nessuno mi volea/adesso che son Pio tutti mi chiaman zio....”

 

2 -  LA MULA DI CARLO MAGNO    MP3

Dopo secoli di mal governo, sia da parte dei Bizantini che dei Longobardi, Firenze beneficiò anch'essa di una vera e propria rinascita nel periodo carolingio.Carlo stesso beneficiò a sua volta di un aiuto medico che risolse una pestilenza contratta dal proprio esercito, e quando fu l'ora di lasciare Firenze, la mula del re, che non ne voleva sapere, scalciò così forte da conficcare un ferro del proprio zoccolo nel portale della chiesa di Santo Stefano a Ponte, da allora venerato come una reliquia del passaggio del sovrano.

 

3 – ORSANMICHELE  DEPOSITO DI GRANO TRA SACRO E PROFANO   MP3

Nel XIV secolo la città di Firenze, per prevenire conflitti e/o carestie, aveva organizzato depositi di grano in città, come nella chiesa di Orsanmichele, ottenendo una curiosa mescolanza tra sacro e profano.

 

4 – IL VESCOVO  CONTE GUIDO TARLATI

Reggente della città di Arezzo nella prima metà del Trecento, capo della fazione dei “secchi”, prevalse su quella dei “verdi”facenti capo ai Della Faggiuola,e  portò la città  al culmine della potenza e dello sviluppo urbano medievale, facendo costruire un'altra più ampia cinta muraria. Il suo cenotafio nel Duomo di Arezzo reca testimonianza dei tanti castelli che egli espugnò e demolì.

 

5 – FIORENZA FATTI IN LA' CHE SEMIFO'N  DIVIEN CITTA'   MP3

Questo il ritornello provocatore cantato dagli abitanti di Semifonte, un borgo tra Empoli, Siena e Volterra che rischiava di oscurare la fama ed il dominio di Firenze fino al 1202, quando, dopo un grande e memorabile assedio, venne fatta radere completamente al suolo dai previdenti abitanti del capoluogo.

 

6 -  L'ARCHIANO E BUONCONTE DA MONTEFELTRO   MP3

Buonconte da Montefeltro fu uno dei principali sostenitori della cacciata dei guelfi da Arezzo;morì nella battaglia di Campaldino e mai fu ritrovato il suo cadavere, Nel V canto del Purgatorio Dante ipotizza una sua fine sulle rive dell'Archiano, torrente che lambisce  Bibbiena, e siccome si pentì proprio in punto di morte ottenendo una insperata salvezza dell'anima, il diavolo, vista persa un'anima che credeva ormai sua, ne disfece per la rabbia il corpo.

 

7 – IL GRAN BARONE UGO

Ugo di Brandeburgo, marchese di Toscana nel X secolo, era uomo assai godereccio, cacciatore di donne, caprioli e cinghiali.Un giorno fu colto da visioni soprannaturali così sconvolgenti nel bosco di Tassaia che cambiò del tutto la sua vita, usando il proprio denaro per fondare sette grandi abbazie   in tutto il territorio toscano.Morì improvvisamente a Pistoia;per evitare che fosse seppellito lì i fiorentini finsero che fosse vivo, lo vestirono con l'armatura e lo misero a cavallo per riportarlo a Firenze.Ancora oggi, ogni 21 dicembre, quell'armatura torna ad essere posta davanti alla sua tomba alla Badia, ornata da una lapide coi versi di Dante nel XVI canto del Paradiso.

  

8– SAN PIETRO IGNEO E IL GIUDIZIO DI DIO

Il 13 febbraio del 1068, in piena guerra tra i Vallombrosani e il vescovo di Firenze, Pietro Mezzabarba da Pavia, il monaco Pietro camminò a piedi nudi sui carboni ardenti senza bruciarsi neanche un pelo delle gambe (da qui l'aggettivo igneo, cioè bruciato).Ciò significò come previsto il volere del popolo di Vallombrosa che riuscì a nominare un nuovo vescovo, finalmente fiorentino.....

  

9 – I RUSCELLETTI DI ADAMO DA BRESCIA   MP3

Fu un noto falsario vissuto nel XIII secolo, che la leggenda vuole sepolto sul passo della Consuma.Essendo sottoposto alla pena dell'idropisia, ripensa con nostalgia ai ruscelletti del Casentino che finiscono in Arno, e il loro ricordo accentua ancor di più la pena: questo narra Dante nel XXX canto dell'Inferno.